
Nemmeno un euro di soldi pubblici del Recovery Found per il progetto CCS dell’Eni a Ravenna, in alternativa sosteniamo la proposta del “Porto Bene Comune” di Civitavecchia
BASTA DEVASTAZIONI AMBIENTALI, SOCIALI E SANITARIE. GIU’ LE MANI DALLE NOSTRE VITE, LE ALTERNATIVE ENERGETICHE ESISTONO, COSTRUIAMOLE INSIEME!
Dopo un lungo percorso collettivo fatto di studi, approfondimenti, confronti e dialoghi con movimenti, tecnici e scienziati di caratura nazionale e internazionale, in considerazione del vasto dibattito in corso sulla transizione energetica e tenendo conto della necessità di contrapporre alla pratica estrattivista delle multinazionali una serie di progetti alternativi ad emissione zero, la Campagna “Per il clima, fuori dal fossile” considera utile far conoscere in modo netto la posizione di merito sulla questione idrogeno. Riteniamo che attorno al possibile utilizzo di questo vettore nella transizione verso la neutralità climatica si stia artatamente alimentando una confusione “cromatica” ( idrogeno, grigio, blu, etc,etc ) che non giova né alla lotta contro i combustibili fossili né allo sviluppo di alternative serie, innovative e soprattutto percorribili sin da subito. Anzi, in questo momento particolare, la confusione è utilizzata ad arte dalle multinazionali del gas e non solo, così come dai pezzi della politica ad essi asserviti al governo ed all’opposizione, per:
-allungare i tempi del passaggio diretto all’idrogeno verde ed ad altre forme di energia rinnovabile -continuare ad utilizzare profittevolmente degli impianti già realizzati o da realizzare ( come l’Hub del Gas Tap-Snam del versante adriatico)
– utilizzare a pieno sia i contributi di 19 miliardi annuali regalati loro dalle istituzioni pubbliche che una parte cospicua dei fondi europei del Recovery fund e non solo.
Così, mentre da un lato si fa credere di andare spediti verso la transizione energetica, si sta riaffermando perlomeno per altri 30 anni lo stesso modello energivoro , climalterante e distruttivo dell’ambiente, della salute e del lavoro di sempre.
Vogliamo sottolineare da subito che in un’ottica di sostegno alla realizzazione e diffusione capillare di comunità energetiche rinnovabili e per lo sviluppo di strategie industriali in netta discontinuità rispetto alle attuali, ritiene valida la sola opzione dell’idrogeno verde ( prodotto da fonti esclusivamente rinnovabili ) e si oppone pertanto ad ogni ipotesi di ricavare idrogeno attraverso qualsiasi tipo di uso di carbone, olio combustibile, gas, nucleare o da combustione fossile seguita dalla così detta “Carbon Capture and Storage” (CCS).
Riteniamo che una riconversione vera possa essere decentrata e gestita dalle comunità locali, dia molto più lavoro di qualità , più salute e miglioramento del clima di quella che si attarda sul fossile come ampiamente dimostrato ormai nel mondo.
Per tutto questo siamo contrari ad ogni ipotesi di realizzazione di Hub CCS a Ravenna o in qualsiasi altra località italiana esprimendo al contempo l’interesse verso il progetto off grid, sviluppato attorno all’uso di rinnovabili e idrogeno verde, denominato “Porto Bene Comune”, ideato e proposto in questi mesi dai comitati di Civitavecchia. Progetto che sta aprendo possibilità di connessione anche con lo stesso mondo sindacale oltre che a quello istituzionale della città nella quale, davanti la centrale a carbone, abbiamo presentato la nostra piattaforma di lotta nazionale. Le alternative reali esistono, vanno realizzate!
Ce ne sono tutte le condizioni tecnologiche, sociali, ambientali ed economiche.
Con lo studio, la pratica di autorganizzazione energetica e sociale, con il radicamento territoriale.
Con la lotta senza quartiere ai criminali che inquinano le nostre vite e l’ecosistema.
Con la costruzione di un sempre più largo e cosciente movimento popolare diamo senso e prospettiva di cambiamento al nostro vivere ed futuro del pianeta.
Dicembre 2020
Campagna nazionale “Per il clima, fuori dal fossile”.