Gemellaggio Sulmona-Messico per il clima

DUE GASDOTTI, UN GEMELLAGGIO SULMONA-MESSICO PER IL CLIMADOMANI 1° NOVEMBRE ORE 10 CONFERENZA STAMPA E SIT-IN NO SNAM A CASE PENTE A SULMONA PER SANCIRE IL GEMELLAGGIO CON IL FRONTE DEI POPOLI MESSICANOSARÀ PRESENTE MARICHUY, LA PORTAVOCE DEL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO ASSIEME A UNA DELEGAZIONE DI ATTIVISTI CHE IN MESSICO, LOTTA PER LA DIFESA DELLA TERRA DA UN GASDOTTO SIMILE A QUELLO DI SULMONAUN GEMELLAGGIO TRA SULMONA E IL FRONTE DEI POPOLI MESSICANO IN DIFESA DEL CLIMA

Lunedì 1º novembre 2021 alle ore 10.00 in località Case Pente a Sulmona si terrà un sit-in contro la Centrale Snam e il gasdotto Sulmona-Foligno. All’iniziativa prenderà parte anche una delegazione del Consiglio Nazionale Indigeno Messicano – CNI che sta effettuando un viaggio di conoscenza e amicizia in Europa e che toccherà, per l’occasione, anche la Valle Peligna. Della delegazione del CNI che sta viaggiando nel nostro Continente fanno parte anche rappresentanti del Fronte dei popoli in difesa della terra e dell’acqua di Morelos, Puebla e Tlaxcala – FPDTA, un gruppo di attivisti indigeni di diverse comunità messicane impegnato per la difesa del territorio dal mega progetto PIM (Progetto Integrale Morelos). Il Progetto Integrale Morelos (PIM), iniziato nel 2011, consiste nella realizzazione di un gasdotto e di varie opere accessorie. Lungo 160 chilometri, il gasdotto attraversa 24 comunità negli stati di Morelos, Puebla e Tlaxcala, per trasportare 320 milioni di metri cubi di gas al giorno per un periodo di 25 anni. Include due centrali termoelettriche a ciclo combinato a Huexca e Morelos, una linea elettrica di 20 chilometri fino alla sottostazione Yautepec nello stato del Morelos e un acquedotto da Cuautla a Huexca. Questi lavori hanno comportato un investimento totale di 1,6 miliardi di dollari, con 270 milioni destinati alla costruzione del solo gasdotto. Il PIM, fortemente voluto dal governo messicano, è stato promosso dalle imprese spagnole Abengoa, Elecnor ed Enagas e dall’italiana Bonatti, incaricata della costruzione del gasdotto Tula-Tuxpan; l’intero progetto comporterebbe seriamente la biodiversità del territorio e la sopravvivenza delle stesse comunità locali.

Tra i movimenti il Progetto di Morelos è accostato spesso al progetto Linea Adriatica per le lacune che presenta sia dal punto di vista procedurale sia dal punto di vista realizzativo e dei rischi connessi alla popolazione locale. È opportuno ricordare che, negli scorsi anni, un attivista indigeno del Fronte, Samir Flores Soberanes, è stato ucciso durante un’azione di resistenza al PIM alcuni giorni dopo una sua dichiarazione pubblica in cui faceva i nomi delle imprese coinvolte nel mega-progetto infrastrutturale.

Al termine del sit-in (che convochiamo – oltre per accogliere gli amici indigeni messicani, anche per ribadire la nostra contrarietà al progetto Linea Adriatica e il sostegno al ricorso presentato in estate), sigleremo un gemellaggio tra noi Comitati Cittadini per l’Ambiente di Sulmona/Coordinamento No Hub del Gas e il Fronte dei popoli in difesa della terra e dell’acqua di Morelos, Puebla e Tlaxcala nel segno della lotta comune in difesa dei nostri territori dall’aggressione da parte delle multinazionali del fossile.L’ iniziativa è aperta alla partecipazione di tutti i cittadini e sarà introdotta da una conferenza stampa per la quale si invitano le testate giornalistiche a essere presenti. In caso di maltempo l’iniziativa si terrà presso l’Auditorium San Panfilo del Centro Pastorale Diocesano in viale Roosvelt n. 10 a Sulmona; per accedere all’Auditorium sarà necessario esibire il green pass. Saranno rispettate tutte le cautele legate al Covid.

Comitati Cittadini per l’Ambiente Sulmona

Coordinamento No Hub del Gas Abruzzo

LAPAZ Macroarea Italia Centrale

G20: siamo al Roma Climate Camp

QUESTA MATTINA LE REALTÀ CHE ANIMANO IL CLIMATE CAMP DI ROMA HANNO BLOCCATO VIA CRISTOFORO COLOMBO, ALL’ALTEZZA DEL MINISTERO DELLA FINTA TRANSIZIONE ECOLOGICA: G20 INADEGUATO RISPETTO A EMERGENZA CLIMATICA

Di seguito il comunicato del ROMA CLIMATE CAMP DURANTE IL G-20 “Quest’oggi come Roma Climate Camp, abbiamo deciso di intervenire, di prendere parola ed alzare la voce, di bloccare questa arteria cittadina e catturare l’attenzione perché quanto si sta decidendo, a porte chiuse e senza agende pubbliche, nel vertice conclusivo del G20 è completamente inadeguato rispetto agli scenari catastrofici che vediamo delineati nel presente e nel futuro su questo questo pianeta. Per questo stiamo bloccando in modo nonviolento via Cristoforo Colombo. Perché è la via che conduce ad un vertice che contestiamo senza appello. Perché è qui che ha sede il Ministero della Transizione Ecologica, che ha dimostrato in questi mesi di essere uno strumento ipocrita nelle mani della élite del fossile che riesce così a mantenere profitti e potere anche quando l’emergenza climatica e i suoi responsabili sono sotto gli occhi di tutt*. Ieri in Canada e Cina, oggi in Sicilia, domani in qualche luogo del mondo.

Siamo qui perché i governi del G20 hanno fallito. Il vertice del G20 sfoggia parole pompose come People Planet and Prosperity, ma dimostra con il proprio agire che l’unico obiettivo è una quarta P, il Profit. Abbiamo la certezza di saper riconoscere la difesa degli interessi del capitale e della finanza nelle scelte politiche del G20, e l’assenza assoluta di ascolto e partecipazione delle comunità interessate siano queste le comunità indigene, le popolazioni di territori fuori dalle 20 nazioni o le stesse comunità dei territori massacrati in decine e decine di anni anche in questa parte del mondo. Il 2 novembre inizierà la COP 26 in Scozia. Gli stessi capi di stato qui presenti si sposteranno lì, e il rischio che il vertice si concluda con l’ennesimo rinvio fatto di promesse non vincolanti e accordi blandi è evidente a tutt* E’ gravissimo. Siamo qui perché c’è una catastrofe da fermare, ma è una catastrofe con nomi e cognomi ben precisi. Siamo arrabbiat*, perchè davanti alle ingiustizie sociali ambientali ed economiche così evidenti in questi ultimi due anni di pandemia, o ti arrabbi, o sei complice. Non partiamo da posizioni ingenue. Sappiamo che anche la più blanda delle ristrutturazioni del sistema logistico e produttivo ha un costo, anche in termini occupazionali e per questo parliamo di necessarie e urgenti riconversioni. Non possiamo condividere una politica che costringe una parte del mondo e/o della società a pagare i costi della parte più ricca. Siamo qui unendoci in solidale sorellanza con chi manifesterà dal 2 novembre a Glasgow per la Cop26. Siamo qui perché è necessario unirsi assieme per sradicare un sistema economico che provoca morte e distruzione ovunque nel mondo.

Ai G20 diciamo: da Roma a Glasgow le vostre soluzioni sono il problema!”

Vittoria dell’intera comunità contro giacimento gas Val di Sangro

#GAS E #TRIVELLE, MITE BOCCIA PROGETTO GIACIMENTO ONSHORE PIÙ GRANDE D’EUROPA IN ABRUZZO.FORUM H2O E SOA: VITTORIA DELL’INTERA COMUNITÀ

Comunicato stampa del 09/10/2021Trivelle e Gas, bocciato dal MITE il progetto relativo al più grande giacimento onshore d’Europa in Abruzzo Forum H2O e SOA: soddisfazione, vittoria dell’intera comunità. Contributo alla lotta alla crisi climatica. Forum H2O e Stazione Ornitologica Abruzzese esprimono grande soddisfazione per l’ennesima vittoria contro un progetto petrolifero in Abruzzo, quella relativa a quello che è stato definito “il più grande giacimento” di gas in terraferma in Europa, in val di Sangro. Il Ministero della Transizione Ecologica, sommerso da osservazioni di comuni, regione e associazioni, non ha potuto che esprimere un parere negativo su un progetto che era stato già pesantemente censurato dalla V.I.A. regionale e dal Consiglio di Stato. Dobbiamo dire che il comportamento del Ministero è stato comunque grave visto che ha permesso di riaprire un procedimento che in realtà doveva essere considerato chiuso. Nel parere negativo della commissione VIA nazionale del marzo 2021 si può leggere “Nonostante il tempo avuto a disposizione e la numerosità ed abbondanza delle produzioni operate dal Proponente, dette criticità per le ragioni sopra evidenziate, tutte qui richiamate, non sono state superate, in quanto è mancata l’analisi degli impatti, diretti e indiretti, di cantiere, di realizzazione, di esercizio, di dismissione, sulle matrici rilevanti. Tra i più gravi, la mancata adeguata valutazione della localizzazione dell’opera, definita anche nel corso dell’audizione tecnica del 19.3.2021, come “….il più grande giacimento di gas naturale onshore in Europa……” in corrispondenza di una complessa situazione tettonica e a ridosso di una diga in terra battuta che sbarra un invaso di 4 milioni di metri cubi di acqua, diga completata nel 1962 quando ancora non era stata rilevata la complessità geologica della zona.”Da subito avevamo sottolineato nelle osservazioni i rischi per la presenza di faglie attive nell’area e di terremoti indotti.La comunità abruzzese tutta ha dato un altro contributo concreto all’abbandono delle fossili. Per l’ennesima volta lottare porta a risultati concreti per il territorio e per l’ambiente.Qui il provvedimento del MITE: https://va.minambiente.it/…/DettaglioUltimiProvved…/2762

STAZIONE ORNITOLOGICA ABRUZZESE

FORUM H2O